Che cos’è e come funziona il linfodrenaggio?

Il linfodrenaggio manuale è una particolare tecnica messa a punto dal Dott. Emil Vodder negli anni venti. Adesso, la tecnica ritenuta molto efficace, è diffusa in tutto il mondo. Il linfodrenaggio manuale si differenzia dal massaggio classico, perché non causa dolore, rossore della pelle o fastidi. Anzi, se si avvertono questi disturbi, ci si può subito accorgere che qualcosa non sta andando per il verso giusto.

Lo scopo del linfodrenaggio manuale è quello di aiutare la linfa a circolare nei vasi linfatici, un processo che avviene già naturalmente nel corpo umano, ma a volte non funziona correttamente e si creano dei ristagni.

La manipolazione del linfodrnaggio manuale, deve essere lenta, ripetitiva e delicata, al fine di svolgere anche una piacevole azione anti stress. La pressione del massaggio avviene solo sulla superficie della pelle e non deve causare dolore e arrossamento. Dopo aver eseguito la pressione, arriva la fase di rilassamento: si tratta di una fase essenziale per la riuscita del trattamento, infatti, è proprio in questo momento in cui i liquidi cominciano a spostarsi.

Per quali patologie è utile?

Il linfodrenaggio manuale è indicato per varie patologie:
– insufficienze venose (ulcere venose, vasculiti, disturbi circolatori, ecc);
– traumi articolari e muscolari (distorsioni, artrosi, lesioni, ecc);
– infiammazioni croniche delle vie respiratorie;
– patologie reumatologiche;
– patologie a carico del tessuto connettivo e del pannicolo adiposo;
– patologie del sistema centrale nervoso e periferico;
– distonie neurovegetative.

Quanto dura il trattamento dal fisioterapista?

Per essere efficace la seduta deve avvenire in maniera molto lenta, quindi la durata di ogni sessione varia da un’ora ad un’ora e mezza presso l’ambulatorio di fisioterapia. Solitamente le sedute vanno ripetute in tempi brevi, quindi almeno tre volte a settimana e dopo i primi risultati si procede con la fase di mantenimento che consiste nell’effettuare due o tre sedute al mese.